Fiorenza De Bernardi
Quando cominciai a volare (1951) con mio padre su un piccolo aereo da turismo, non avevo speciali progetti per il futuro. Durante i primi anni volai per sport facendo competizioni in Italia e in altri paesi europei, spesso in coppia con Graziella Sartori. Ebbi anche la fortuna di diventare il copilota di un amico di mio padre, il sig. Robert Goemans, rappresentatnte della Piper in Europa e Africa di quel periodo.
Approfittai del permesso che l’Aeronautica Militare dette ad alcuni civili (già con una certa esperienza collaudata) per frequentare un corso di strumentale basico alla scuola militare di Alghero (1966), presi lezioni da istruttori dell’Alitalia e, dopo aver superato gli esami di navigazione, aerotecnica, metereologia, medicina aeronautica ecc., ottenni il brevetto commerciale. Così potei essere assunta dalla Aeralpi nel gennaio 1967 divenendo la prima pilota di linea in Italiana (e quarta o quinta nel mondo).
I piloti della Aeralpi mi osservavano con diffidenza ma poi divennero i miei sostenitori e grandi amici. Con Aeralpi facevamo Cortina, estate e inverno con bimotore canadese “Twin Otter“. Abbiamo anche volato per Alitalia con biglietti AZ e passeggeri AZ che spesso chiedevano, per il volo successivo, di volare ancora con me. Quindi sono la prima ad aver volato per la compagnia di bandiera, che però non si decideva a fare un contratto regolare ad una donna.
Nel 1969 fui assunta da Aertirrena e divenni la prima Comandante donna in Italia. Facevamo voli taxi, una delle attività più complete perchè cambi itinerari e nuove rotte da un momento all’altro. In questo periodo fui spedita a Mosca per un corso sul jet: lo Yak 40, un trimotore russo che divenne la mia seconda casa; tre motori, capace di atterrare anche su neve e terra battuta. Il proprietario di Aertirrena ne comprò tre con base Firenze Peretola. Facevamo linee regolari, charter e voli dimostrativi come quello in australia, dove siamo stati un mese intero percorrendola in lungo e in largo. Fu un viaggio interessantissimo anche lungo il percorso per arrivarci: India, Afganistan, Kuala Lumpur, Bali, Timor…..
Abbiamo volato anche come Olympic in Grecia portando i loro passeggeri da Atene alle isole dell’Egeo.Le linee regolari da Firenze erano per Roma, Milano, Bologna, Albenga. Anni prima ero anche diventata Pilota di volo a vela, uno sport davvero affascinante, poi, negli anni di voli di linea, feci anche il corso di volo in montagna diventando la prima pilota donna in Italia con licenza di Pilota di ghiacciai,un’esperienza incredibile.
Tutto questo lo devo ai miei genitori, ai quali sarò sempre grata per la libertà delle mie scelte. Fin da ragazza ho potuto fare campeggi con gli amici, roccia e sci in montagna, e poi i miei voli in un modo diverso e particolare.
Nel 1980 ottenni di fare un corso con l’Alitalia per il DC8, un grosso quadrimotore molto interessante. Nel frattempo Aertirrena era diventata Avioligure e con base a Fiumicino si volava per l’America e l’Africa. Quando questa nuova società dovette chiudere tornai sullo Yak 40 (Cadabo) fino a quando ebbi un terribile incidente in automobile. Questo, purtroppo, mi costrinse ad andare in pensione un paio di anni prima del previsto.
Ho fondato l’Associazione Pilote Italiane, diventata ora Associazione Donne dell’Aria (ADA) della quale fanno parte anche le paracadutiste, direttori di aeroporti e tutte le donne che fanno parte dell’aviazione. Sono vice-presidente della Federazione Pilote Europee e membro delle 99 (un’associazione a quale appartengono tutte le pilote del mondo) e sono membro ISA (Associazione Internazionale delle Pilote di Linea)